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lunedì 25 giugno 2012

L'archivio storico

La storia
Le scritture


L'archivio storico della Deputazione della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro
Uno dei pochi archivi che ha superato le vicende della Seconda Guerra Mondiale, le distruzioni, i terremoti è quello della Deputazione della Cappella del Tesoro di San Gennaro. Per un voto della Città del 1527, fu costruita una sede degna delle reliquie di San Gennaro, conservate nel “Tesoro vecchio” insieme a quelle dei “santi vescovi” di Napoli. Si volle, quindi, testimoniare a San Gennaro la particolare devozione della città, non soltanto con la Real Cappella ma anche con un Capitolo di cappellani diversi da quelli della Cattedrale che continuarono invece a curare le altre reliquie.
Dal 1527 bisogna giungere al 1646 per la traslazione effettiva delle reliquie e la loro consegna ai Cappellani e al loro rappresentante, oggi chiamato Abate Tesoriere. Conseguenza, però, dal punto di vista archivistico, è stata che la conservazione della documentazione cosiddetta amministrativa e cioè le pratiche riguardanti la costruzione della Cappella in tutti i suoi aspetti, la risoluzione di tutti i problemi ad essa connessi, la scelta degli architetti, dei pittori, dei musici, comincia dal 1601, mentre la documentazione attinente al prodigio della liquefazione del sangue ed i registri, dove sono annotate tutte le cerimonie, le visite dei sovrani al reliquiario, ecc. cominciano dal 1646.
Secondo gli ordinamenti allora in vigore ogni Seggio nobile ed il Seggio del popolo, oltre ad esprimere l'Eletto e i Deputati del Tribunale di San Lorenzo (potremmo dire sindaco e giunta in linguaggio attuale), eleggevano o indicavano i Deputati per lo svolgimento di tutte le attività di cui la Città era responsabile. Per la Deputazione del Tesoro di San Gennaro, quindi, non vi erano deputati nominati a tempo ma deputati per le varie problematiche. Così possiamo leggere nelle riunioni della Deputazione del Tesoro i nomi di tanti nobili in rappresentanza dei Seggi della nobiltà e i nomi dei rappresentanti del Popolo.
Nell'archivio della Deputazione è, quindi, possibile trovare delibere che riguardano il carattere laico della gestione accanto alle “scritture ecclesiastiche”. Il culto di San Gennaro può essere studiato attraverso le forme di pietà e di devozione religiosa, così come possono essere esaminate le trasformazioni della società napoletana attraverso gli avvenimenti della storia sociale e civile di Napoli.
Nel 1799, dopo la caduta della Repubblica Napoletana, Ferdinando IV abolì i Seggi e, materialmente, demolendo o destinando ad altri usi i locali dei Sedili nobiliari, e togliendo ogni funzione politica di rappresentanza della Città anche al Seggio del Popolo. Un regio Senato resse l'amministrazione cittadina fino alla conquista francese ed alle riforme che istituirono le amministrazioni comunali sia a Napoli che in tutte le Università del regno. Unica Deputazione che Ferdinando volle mantenere fu proprio questa della Cappella del Tesoro stabilendo, però, che due Deputati per ogni seggio e due Deputati del Seggio del Popolo dovessero, in rappresentanza della Città, continuare ad occuparsi della sua gestione, così come gli stessi seggi dovessero continuare ad esprimere i cappellani per le celebrazioni religiose. A queste funzioni fu aggiunta un'altra ed importantissima responsabilità e cioè la conservazione del Libro d'Oro della nobiltà, con l'incarico di annotare le nascite, le morti ed i matrimoni di tutti i componenti delle famiglie ascritte ai seggi. Tale funzione, mantenuta anche dopo l'unità d'Italia e la costituzione della Commissione Araldica è stata, quindi, resa ancora più importante per la distruzione della documentazione conservata presso l'Archivio di Stato e l'Archivio municipale di Napoli.
I mezzi di corredo dell'archivio si basano sull'inventario compilato da Renata Orefice e Jole Mazzoleni negli anni settanta e su una successiva, parziale informatizzazione realizzata negli anni novanta. È in corso di realizzazione un progetto che permetterà la costituzione di una banca dati che, su base cronologica, potrà rispondere a tutte le domande degli studiosi. Le attività istituzionali, le manifestazioni di culto, le attività economiche potranno essere ricostruite in tutti gli aspetti anche i più semplici ed ignorati. Dovrà essere, infatti, possibile al termine del progetto integrare la documentazione ivi conservata con quella ancora esistente negli altri archivi della città (Archivio Storico del Banco di Napoli, Archivio di Stato di Napoli, Archivio del Pio Monte della Misericordia, ecc.) tutte le fonti cioè ora disperse e non utilizzate che potranno invece, riunite e riordinate, ricostituire tante parti della storia della nostra Città. Oltre la parte cartacea vi è un gruppo di pergamene e altre scritture riguardanti le proprietà pervenute alla Cappella: particolare importanza hanno le scritture che riguardano l'Abbazia di San Biagio.


L'ordine delle scritture
Le scritture sono oggi riordinate secondo il seguente titolario di 12 serie:
Serie I – la fondazione, i privilegi e gli statuti della R.Cappella del Tesoro di San Gennaro: la fondazione e gli statuti; privilegi; conclusioni della deputazione, sante visite; i deputati della Cappella del Tesoro; i cappellani della Cappella del Tesoro.
Serie II – il libro d'oro della nobiltà ed i rapporti con la monarchia: il libro d'oro della nobiltà; inviti ai reali baciamani; ordini reali di lutto; tridui e novene; visite reali e rapporti con la monarchia.
Serie III - il miracolo ed il Culto a San Gennaro- cerimoniali per le festività; il miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro; patronanza delle statue; fedi di celebrazione di messe; musiche; note sulla cera per il culto; spese di sacrestia e corrispondenza.
Serie IV – arte e artisti nella Real Cappella del Tesoro – guide storico –artistiche sulla Cappella del Tesoro e la Guglia di San Gennaro; manuali di spese per l'erezione della Cappella pitture e disegni, marmi, colonne e stucchi, argenti e paliotto: mitra e gioie; bronzi e cancello d'ottone.
Serie V – patrimonio – le dotazioni patrimoniali; compre vendite ed obblighi ; eredità, legati e donazioni; assegno annuo della città di Napoli; crediti e arrendamenti ; confidenze: De Costanzo, Caracciolo, Bammacaro.
Serie VI - scritture Giudiziarie – scritture giudiziarie; produzioni; iscrizioni ipotecarie e causa Pignatelli di Montecalvo e Melodia.
Serie VII - la contabilità della Cappella del Tesoro – documenti del conto; bilancio preventivo; scadenzario, conto finanziario e consuntivo; registri di polizze; madrefedi antiche; conti del Tribunale revisore; libri maggiori; giornali e bilanci di cassa.
Serie VIII – l'amministrazione della Cappella del Tesoro - carte di amministrazione; corrispondenza; basso clero e personale di sacrestia; personale amministrativo; maritaggi; inventari ; tasse.
Serie IX – i fondi urbani – contratti per fondi urbani; corrispondenza e amministrazione.
Serie X – i fondi rustici – contratti e vendite per i fondi rustici in S. Agata dei Goti; carte di amministrazione; corrispondenza con gli amministratori; contabilità; contratti e carte di amministrazione per i fondi rustici in Mirabella Eclano.
Serie XI - miscellanea.
Serie XII – pergamene - pergamene in numero di 40, bolle, brevi pontifici, documenti notarili, fascicoli in pergamena.
Completato il riordinamento e compilato l'inventario analitico, l'archivio potrà soddisfare le richieste degli studiosi in maniera esaustiva e potrà partecipare nel migliore dei modi al recupero e alla valorizzazione del patrimonio culturale di Napoli e della Campania.